HDD o SSD – La scelta è meno scontata di quanto possa sembrare

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Sulla carta, molte scelte sembrano inizialmente chiare. Un’auto sportiva all’apparenza offrirebbe prestazioni più significative rispetto ad un’utilitaria, ma i suoi limiti diventano chiari quando è il momento di portare i bambini a scuola, la spesa a casa o di ritirare i mobili da un negozio. Per la maggior parte di noi, la scelta è tra l’una o l’altra e non l’acquisto di entrambe, in modo che i limiti dell’una possano essere compensati dai “plus” dell’altra quando necessario. Nel mondo della memorizzazione dei dati, esiste un dilemma simile.

Sulla carta, gli SSD sono chiaramente i vincitori, offrendo grandi prestazioni, mentre la ben nota alternativa degli HDD, sebbene più economica e in grado di offrire capacità maggiori per singolo dispositivo, è la meno appetibile delle due. Ma questo confronto teorico non tiene conto della quotidianità in cui bisogna mettersi al volante e “guidare” effettivamente queste due opzioni di archiviazioneNegli ultimi anni lo storage basato su flash, come gli SSD, si è sviluppato per fornire enormi capacità in form factor sempre più ridotti. Non essendo meccanici, sono resistenti e robusti per essere utilizzati in laptop e in altri dispositivi portatili. Grazie alla loro tecnologia sono anche significativamente più reattivi degli HDD e in grado di fornire un throughput più elevato se confrontati nelle operazioni di input/output al secondo (IOPS). Di fatto gli HDD sono ideali per l’archiviazione di grandi quantità di dati, arrivando – al momento – a dimensioni di 16 TB per unità e con una prospettiva futura fino a 20 TB. L’introduzione dell’elio come gas utilizzato all’interno dell’unità, insieme ai continui miglioramenti della tecnologia di azionamento del mandrino e del controller del disco, fanno sì che anche altre specifiche, come il rumore, il consumo di energia e le prestazioni, siano in costante miglioramento. Tuttavia, è chiaro che gli HDD non potranno mai competere con gli SSD se si considerano solo il rumore, le prestazioni o il consumo energetico.Con uno scontato confronto side-by-side orientato verso gli SSD, il successivo elemento importante da tenere in considerazione è il costo. I vantaggi degli SSD hanno un prezzo significativo, che attualmente arriva fino a dieci volte quello degli HDD per TB, confrontando dispositivi della stessa classe. Alcune applicazioni giustificano questa spesa, come l’unità di avvio di un server o altre applicazioni di livello 0, in cui ha senso utilizzare singole o poche unità. Questo porta però a considerare la possibilità di costruire un sistema dotato sia di SSD che di HDD in grado di offrire il meglio di entrambi i mondi, ovvero: un mix di alte prestazioni e ampie capacità di storage.

Tuttavia, su larga scala, la realtà appare diversa, soprattutto quando si lavora entro i limiti di un budget definito. La maggior parte delle applicazioni di storage devono trovare un buon equilibrio tra capacità totale e prestazioni, soprattutto nelle aree applicative di web hosting, email serving, storage tradizionale, virtuale e cloud; backup e archiviazione, fino al content delivering. Considerando un budget prefissato, Toshiba ha effettuato un’indagine per capire a che punto il passaggio agli HDD fornisca maggiori prestazioni rispetto ad un sistema basato esclusivamente su SSD enterprise (eSSD).È stato quindi realizzato un sistema basato su otto eSSD SATA da 1,6 TB collegati a un controller Microsemi Adaptec SuperRAID in uno chassis Supermicro configurato come array RAID6 per fornire il maggior spazio di archiviazione totale possibile. Il sistema offre una capacità netta di circa 10 TB, ma con doppia parità per la protezione dei dati e le unità selezionate offrono 3DWPD (scritture su drive per giorno), il minimo consigliato per le applicazioni attive di archiviazione aziendale.Con lo stesso budget, è stato costruito un sistema comparabile con 24 HDD SAS a 10.500 RPM, ognuno da 2,4 TB e poiché era da confrontare con gli SSD ad alte prestazioni, questi sono stati configurati in un array RAID10. Tutto ciò ha permesso allo striping parallelo RAID0 di aggregare le prestazioni, mentre il mirroring RAID1 ha fornito la protezione dei dati, anche se con un overhead del 50% per tale protezione. Il controller RAID proveniva dallo stesso fornitore dell’esempio precedente, con uno chassis JBOD 2U hot-swap di AIC, vista la maggior quantità di unità utilizzate. Questa configurazione fornisce una memoria totale di circa 30 TB.

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